BARBAGIA DI SEULO

3 giugno 2016

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Ussassai

Il paese di Ussassai è incastonato nel fondo di una piccola valle protetta, a nord est, da alti tacchi calcareo dolomitici, e ricoperta da boschi di leccio e macchie di ginepro e corbezzolo. I campi sono attraversati dal rio San Girolamo e da una rete di freschi torrenti che li rendono particolarmente fertili. La sua configurazione naturalistica, come si è detto dominata dagli alti torrioni calcarei dei tacchi, ha determinato un secolare isolamento del territorio dal resto dell’Isola, contribuendo a conservarne la selvaggia e incontaminata bellezza. Nel Medioevo il paese appartenne alla curatoria della Barbagia di Seulo, nel Giudicato di Calari. Dopo il 1258 passò al Regno di Arborea e successivamente, alla fine del XIII secolo, alla Repubblica comunale di Pisa. A partire dal 1324 fece parte del regno catalano aragonese e due secoli dopo venne compreso nel feudo del ducato di Mandas.

 

Il paese offre punti panoramici mozzafiato che spaziano fino alle pareti cangianti dei bastioni naturali dei tacchi ogliastrini, alcuni con forme modellate dal tempo e spesso riferibili a grandi personaggi del passato, come lo spuntone chiamato “Dante” e simile al profilo del celebre poeta toscano. Di sicuro interesse la chiesa campestre di San Salvatore in località Santu Gironi, risalente al XII secolo e probabilmente da riconoscere come parrocchia dell’antico paese di Trobigitei, scomparso durante il periodo aragonese. Antistanti alla chiesa si trovano le caratteristiche “cumbessias”, vani atti ad accogliere i fedeli durante la festa di San Salvatore e San Girolamo. Si consiglia di compiere escursioni nei boschi di Takiggeddu, Su Piss’e Irtzioni e Niala, zone straordinariamente interessanti sotto il profilo naturalistico, attrezzate per accogliere i visitatori con apposite aree di sosta. Il paese è famoso per le sue rinomate mele “a guancia rossa”, in sardo “dalla guancia rossa”, gustose protagoniste di una sagra che attrae ogni anno numerosi visitatori. Programmata l’ultima domenica di ottobre, essa propone anche la degustazione di piatti tipici quali i “culurgionis cum sa mecula”, “strìppiddi”, “cocois prenas”. Tra le manifestazioni più significative di Ussassai si segnala la festa di San Lorenzo, organizzata ogni 10 agosto, e di San Giovanni Battista, che ricade il 29 agosto e gravita nella omonima chiesa parrocchiale che custodisce un prezioso ostensorio del 1625.


Sadali

Il paese di Sadali è ubicato ai margini del “Taccu di Sadali”, ampio altopiano calcareo. Il centro abitato, pittoresco borgo di origine medievale originatosi probabilmente anteriormente al 1335, si sviluppa intorno all’antica parrocchiale di San Valentino.
Ad un’altitudine di circa 750 metri sul livello del mare, è circondato da un territorio molto vario e articolato, con boschi ricchi di leccio, rovere, sugherella e sughera. Il toponimo è di origine incerta, ma probabilmente preromana. Nel Medioevo appartenne alla curatoria di Barbagia di Seulo, nel Giudicato di Calari.

 

Riveste un valore storico la parrocchiale di San Valentino, di origine tardo bizantina ed ospitante un antico altare ligneo risalente al Seicento. Interessante notare che il santuario è l’unico in Sardegna ad essere intitolato al martire romano vissuto nel III secolo. Non distante dalla chiesa si trova una cascata le cui acque finiscono in un baratro sotterraneo detto “Sa bucca manna” (la grande bocca). Sarà quindi molto suggestivo compiere una passeggiata nelle vie del paese ed avvicinarsi alla fresca e ritmata cascata, una rarità all’interno di un centro abitato. Nell’anello territoriale che avvolge Sadali sorgono la chiesa di Sant’Antonio, denominata Sant’Antonio de su fogu, la chiesa di Santa Maria, risalente al XV-XVI secolo, e di Sant’Elena imperatrice. Non distante dall’abitato si trova il nuraghe “Accodulazzo” o Accoudulassu, dove sono stati reperite schegge di ossidiana e cocci preistorici con frammenti di ceramica di età romana. Da visitare la grotta Is Janas, che si estende per circa 350 m quasi interamente visitabili (cinque ambienti su sei) con servizio di guida. Secondo la leggenda le cavità sarebbero state la dimora di tre janas, personaggi mitologici considerati mezze fate e mezze streghe, protagoniste di un’arcaica leggenda. Ma la campagna circostante è arricchita anche dalla presenza di una fresca cascata denominata “Su Stampu de Su Turruno”, generosa sorgente che irrora una parete verticale incorniciata da un incantevole scenario naturale. Per conoscere gli strumenti di lavoro che nel passato supportavano nelle attività quotidiane i sadalesi si consiglia una visita all’antico mulino ad acqua risalente al XVII secolo, costruito in legno e ferro. Di particolare interesse gli eventi che animano ogni anno le vie del paese, come la festa della Madonna d’Itria, con solenne e colorata processione che si snoda dal centro del paese alla chiesa campestre, ad una decina di chilometri dall’abitato.


 

Seulo

Ai piedi del monte Perdedu nel massiccio del Gennargentu, fra gole profonde e aspri bastioni calcarei, si dispone Seulo, un piccolo borgo agropastorale. Con i suoi paesaggi innevati, dove il ghiaccio e il bianco creano vibrazioni argentate di stupefacente splendore, rappresenta una meta di grande attrattiva per respirare aria fresca e sorseggiare il corposo vino generato dalle vigne che si stendono nel suo territorio. Ma anche per compiere escursioni indimenticabili seguendo il percorso del fiume Flumendosa che conduce in scenari naturalistici incantevoli e sorprendenti, fra laghetti e rupi imponenti. Il corso del fiume, infatti, ha separato il monte Perdedu dal massiccio del Gennargentu a nord e ad ovest i tacchi di Sadali e Seulo dall’altopiano del Sarcidano, compiendo con i suoi ruscelli un’azione di erosione che ha scavato piccole valli e formazioni quali Su Stampu ‘e Su Turrunu e la cascata di Piscina ‘e Licona. L’abitato di Seulo gravita intorno alla parrocchiale dedicata alla Beata Vergine, risalente al XVI secolo. Oltre alle scenografiche bellezze naturalistiche, il suo territorio vanta l’attrattiva di monumenti archeologici quali le domus de janas ubicate nella foresta di Addoli, nuraghi, una tomba di giganti. Nella zona di Taccu ‘e Ticci si trovano vari frammenti di ossidiana.

 

Per compiere indimenticabili escursioni e degustare un vino particolarmente pregiato e inebriante. Ogni mese di settembre, l’ultimo fine settimana, si celebra la festa dei Santi Cosma e Damiano, che in tre giorni è animata da canti e balli tradizionali, con l’offerta ai visitatori di vini dolci. Lo stesso accade in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, il 16 e il 17 gennaio, e nella festa di San Sebastiano, organizzata ogni 19 e 20 gennaio. A giugno, invece, per vivere un aspetto tipico della vocazione agropastorale del paese, è organizzata la sagra della tosatura delle pecore, detta in sardo “sa tundimenta seulese”.


Esterzili

Questo è Esterzili un pittoresco paesino il cui centro storico conserva intatto il fascino delle antiche abitazioni della Sardegna. L’attrattiva principale di Esterzili è dovuta alla sua posizione a 1200 metri sul livello del mare sul Monte Santa Vittoria. Ad Esterzili si possono visitare numerosi siti archeologici, antiche chiese e ammirare i bei murales che abbelliscono e rendono caratteristico il paese.

Territorio
Esterzili è situato nella parte centro-orientale della Sardegna ed appartiene alla Barbagia meridionale o di Seulo, sull’orlo di un’area montuosa compresa tra il Gerrei, il Sarcidano e l’Ogliastra, delimitata dal corso del Rio Flumineddu a Nord Est, dall’altopiano del taccu di Orboredu a Sud, dalla sponda sinistra del lago artificiale del Flumendosa ad Ovest e dal corso d’acqua che prende diverse denominaziooni a seconda dei terreni attraversati, Bau de Sàdali, Bau de Nuluttu e Bau de Bittili, a Nord Ovest.
La sua circoscrizione territoriale comprende circa 11.000 ettari di superficie, in gran parte costituita da magri pascoli naturali, da tavolati calcarei, da rocciai e da pietraie sporgenti, intersecate da profonde valli incassate, in un paesaggio quanto mai aspro e selvaggio con limitate estensioni a boschi cedui.

E’ un ambiente di montagna, con una altimetria media di circa 800 metri sul livello del mare, che si stende dalla modeste quote di 300 metri delle strette e brevi vallate scavate dall’acqua alla vetta del Monte Santa Vittoria che segna 1212 metri sul livello del mare.
Il Monte Santa Vittoria ha un rilievo molto accidentato, con notevoli dislivelli causati dagli scoscendimenti dei terreni schistosi e dalla formazione di altipiani calcarei sovrapposti, come il piccolo Taccu di Esterzili che è un lembo del più esteso Taccu di Sadali, e il vasto  Taccu di Orboredu – Taccu ‘e Linu che poggia sulle propaggini del Santa Vittoria e termina a strapiombo sulla vallata del corso del Flumendosa che lo separa dall’altopiano basaltico di Nurri-Orroli, mentre ad Est declina nella valle del Flumineddu che lo stacca dal tavolato calcareo  di Ulassai e di Perdasdefogu. Tutto il territorio è dominato dai venti di nord ovest, maestrale e tramontana, ha però qualche modesta conca riparata dal freddo  con limitate possibilità di coltivazioni, specialmente nelle strisce terrazzate lungo i corsi d’acqua. La maggior parte della superficie comprese le poche estensioni forestali, è sfruttata solo a pascolo brado con greggi di capre e di pecore e con branchi di vacche di piccola taglia in condizioni di selvatichezza. 

Grazie alle bellezze naturali, alla singolarità del paesaggio, alla frescura estiva, alla ricchezza del patrimonio archeologico ed alla conservazione di alcuni elementi etnografici abbastanza interessanti, la presenza di numerosi murales, Esterzili è il luogo ideale per il turista che intende praticare escursioni nella natura.

 


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